Il caso della murena avvelenata.

Gymnothorax javanicus e Chilomycterus reticulatus.

Durante la scorsa estate (2020) è stata condivisa in alcuni gruppi questa foto, corredata da descrizioni (i pesci vengono chiamati murena e pesce palla) e varie ipotesi su quanto possa essere accaduto agli esemplari immortalati. Inoltre c’è molta confusione sul luogo in cui è stata scattata la foto: alcuni sostengono provenga dal Mediterraneo, altri da un mare tropicale, altri ancora, immancabili, gridano al fake!
Riguardo al contesto, le 2 teorie maggiormente citate sono la presunta morte della murena tramite avvelenamento e quella per soffocamento. La realtà è probabilmente molto meno spettacolare e soprattutto meno naturale.
Facciamo un po’ di chiarezza!

A causare la morte della murena sono quasi sicuramente le 2 profonde ferite presenti sul fianco dell’animale, probabilmente inferte da un pescatore subacqueo che ha approfittato della distrazione dei 2 pesci presi dalla lotta, e non la tetradotossina (TTX), che è presente solo nel fegato e in altre aree localizzate del corpo della preda. Questa tossina ha infatti effetto solo durante la digestione della preda.
È da escludere anche la morte per soffocamento, in quanto le murene sono in grado di ingerire prede di dimensioni notevoli senza smettere di respirare. I tessuti molli della bocca possono benissimo far passare l’acqua lateralmente durante la complessa deglutizione. Inoltre questo esemplare non ha ancora raggiunto la massima divaricazione mascellare.
Difficile invece capire se, al momento dello scatto, la preda fosse ancora viva.

Gymnothorax javanicus. A: Adulto. B: Giovane.
Foto di S.V. Bogorodsky.

Ora un po’ di tassonomia! Le specie in foto sono:

1) Gymnothorax javanicus, la murena gigante, famiglia Muraenidae.
Si tratta della specie più grande della famiglia ed è ampiamente diffusa negli oceani Indiano e Pacifico, ma non fino alle coste americane. È presente anche nel Mar Rosso.

Chilomycterus reticulatus.

2) Chilomycterus reticulatus, il pesce istrice dalle pinne maculate, famiglia Diodontidae.
Si tratta quindi di un pesce istrice (Diodontidae), non di un pesce palla (Tetraodontidae). Entrambe le famiglie appartengono all’ordine Tetraodontiformes e condividono la capacità di secernere la tetradotossina (TTX) dal fegato. Più precisamente questa molecola è prodotta da batteri simbionti che vivono nel fegato, dove questa si concentra, per poi diffondersi anche alle altre viscere e alla cute del pesce.
L’areale di questa specie comprende tutti gli oceani e i mari temperati e subtropicali del Mondo, tuttavia con concentrazioni molto diverse. Nel Mediterraneo gli avvistamenti sono estremamente rari, e gli esemplari provengono o dall’Atlantico o dal Mar Rosso (migrazione lessepsiana).

Riguardo alla località dello scatto, incrociando gli areali possiamo restringere il campo ad una costa compresa tra le fasce temperate di Oceano Indiano o Pacifico occidentale. Sicuramente non nel Mediterraneo.

Testo di Mauro Mura.